52 sorpassi e 13 cambiamenti in testa: l’Isola dei sorpassi

L'ex telecronista della MotoGP™ Nick Harris rende omaggio a Phillip Island che in questo weekend ospita il 16° Gran Premio del 2023

Dopo il Gran Premio d’Australia del 2015 abbiamo scherzato sul fatto che c’erano stati più sorpassi e cambiamenti in testa alla gara nei 27 giri del Gran Premio che nell’intera stagione di Formula Uno. Probabilmente non era corretto ma dopo aver commentato una gara con 52 sorpassi e 13 cambiamenti in testa alla corsa non è poi così difficile capire tutto questo.

Vero o meno, questa è stata la rappresentazione esemplare di come quello di Phillip Island sia il circuito più spettacolare al mondo tra quelli che ospitano le competizioni motociclistiche. Non potrebbe esserci luogo migliore per assistere al prossimo capitolo dell’appassionante lotta per il titolo. Sarà un duello molto diverso. Phillip Island invita ai sorpassi e in tanti vogliono provarci.

Ridisegnato per le competizioni motociclistiche da Bob Barnard, questa striscia di asfalto di quattro chilometri e 448 metri presenta di tutto. Curve veloci e lente, curve a gomito sulle scogliere che si affacciano sulle spiagge da surf e ondulazioni che mettono alla prova i piloti.

Il primo Gran Premio andato in scena su questo circuito che è noto per gli spettacolari pinguini presenti sulla spiaggia che si trova a soli otto chilometri dalla pista, ha rappresentato alla perfezione ciò che sarebbe poi accaduto. Nel 1989 l’eroe nazionale Wayne Gardner vinse un eccezionale duello in 500cc battendo Wayne Rainey e Christian Sarron. L’Australia impazzì e io pensai che quell’Isola stesse per affondare. Wayne due anni prima era diventato il primo australiano a vincere il mondiale in 500cc. Quello fu il preludio per altre tantissime gare e festeggiamenti australiani. Gardner tornò a vincere nel 1990, il cinque volte campione del mondo Mick Doohan vinse una gara mentre sei furono le gioie sulla pista di casa per Casey Stoner tra Ducati e Honda. C’è quindi poco da meravigliarsi se tutti e tre sul circuito australiano hanno delle curve a loro intitolate.

Valentino Rossi adorava l’Isola. Qui ha messo in mostra ogni sfacettatura del suo repertorio. Ha vinto otto volte, di cui due in 250cc e lì nel 2001 ha vinto il suo primo titolo mondiale in 500cc. Due anni dopo Valentino si portò dall’hotel un foglio e lo ricoprì con un enorme numero sette per celebrare la vita del suo amico Barry Sheene. Avevo iniziato la mia carriera da commentatore televisivo nel 1989 a Phillip Island con Barry e con Alan Jones campione del mondo in Formula Uno. Ho salutato per l’ultima volta Barry nel 2002, prima della prematura scomparsa avvenuta l’anno dopo.

Tutte le classi sono state coinvolte. Nel 2000 Olivier Jacque nell’ultimo atto del Campionato del Mondo 250cc alla bandiera a scacchi bruciò in volata grazie alla scia il suo compagno di box nel team Tech 3 Shinya Nakano strappandogli il titolo mondiale. Tornando in MotoGP™ è davvero indimenticabile l’impennata a una mano firmata da Marco Melandri per festeggiare la vittoria conquistata nel 2006.

Sì, costa molto il viaggio dall’Europa a Phillip Island ed è molto lungo. Le pratiche burocratiche all’aeroporto di Melbourne possono essere una faccenda lunga. Non è inusuale che nel corso della stessa giornata il meteo ci offra tutte e quattro le stagioni. Un vento maligno può sferzare la Bass Straight dall'Antartide.

Tutto questo sarà dimenticato quando domenica si cambierà luce, quando i piloti dalla Gardner Straight andranno verso destra, verso la curva Doohan, con la Bass Straight scintillante sullo sfondo. Non c’è posto migliore al mondo per far continuare questo incredibile duello con in palio il Campionato del Mondo. Ricordiamoci dell’anno scorso quando i primi sette sono arrivati al traguardo in poco più di otto decimi.

Phillip Island è un posto davvero speciale. Non ci deluderà.

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