Rins sull'addio alla Honda: "Avrei apprezzato un maggiore supporto"

Lo spagnolo, ufficializzato il passaggio alla Yamaha nel 2024, è stato intervistato dall'emittente spagnola DAZN

A Silverstone non c’è, ma tutti parlano di lui. Alex Rins (LCR Honda Castrol), ancora lontano dai circuiti dopo l’infortunio subito nel giugno scorso durante la Tissot Sprint del Mugello, è sotto i riflettori dopo l’annuncio, ieri, del suo passaggio alla Yamaha al termine di questa stagione. 

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“Sono molto felice”, ha dichiarato lo spagnolo in collegamento con l’emittente DAZN. “Dopo l’annuncio del ritiro della Suzuki”, con la quale correva, alla fine del 2022, per il 2023 “abbiamo bussato a tutte le porte e una era quella della Yamaha, che però aveva già Morbidelli e Quartararo. Alla fine siamo andati alla Honda".

Il contratto del numero 42 della top class per guidare la RC213V, biennale, prevedeva una possibilità di rottura anticipata, se fosse arrivata l'offerta di una squadra ufficiale. È proprio quello che è successo: Quest'anno “abbiamo provato a chiedere di nuovo” a Yamaha “per vedere se avevamo più fortuna. Ed è andata bene”.

L’iberico ha ammesso non essersi sentito valorizzato, dalla casa dell’ala dorata: “HRC ha preferito lasciare che fosse il team ufficiale a provare le nuove parti. Io mi sento un pilota competitivo. Avrei apprezzato un maggiore supporto”. 

Come ha reagito Lucio Cecchinello, patron del suo attuale team? “Mi sentivo in colpa. È stato un duro colpo, ma lui ha detto che capiva perfettamente. In fondo è un'opportunità unica, si tratta di un team ufficiale, credo di meritarmela”. 

Peccato, però, perché "il rapporto con Lucio è spettacolare, non ho mai vissuto niente di simile prima con i miei boss, nel box ci sono buone vibrazioni. Ho pensato anche di restare, ma non potevo rifiutare”. 

In vista del 2024 Rins ha detto di non vedere “l’ora di iniziare. È un progetto in una squadra ufficiale, è quello che cercavo, sono molto eccitato”. Prima però deve finire la stagione in corso: “Lo farò con lo stesso entusiasmo con cui l'ho iniziata”.

Si tratta di un’annata nella quale lo spagnolo ha già ottenuto una vittoria, sul tracciato statunitense di Austin: la RC213V, spesso criticata, è così difficile da guidare?

“Non è una brutta moto, ma credo che gli altri marchi, soprattutto europei, abbiano fatto due passi in avanti, mentre la Honda ne ha fatto solo uno, e piccolo”. 

“C’è del margine di miglioramento, non è così male".

Infine, l’iberico è intervenuto sulle sue condizioni fisiche: tanto il dolore dovuto alle due operazioni alle quali si è sottoposto, e la strada del recupero sembra ancora lunga. “Non so quando potrò tornare, è molto complicato. Oggi ho iniziato a riposare il piede e con il passare dei giorni vedremo come si evolverà la situazione. È un infortunio complesso che ha richiesto molte ore di intervento, era come se l'osso fosse esploso. Il recupero è lento. Tornerò quando me lo permetteranno".

 

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