Tre Gran Premi in 15 giorni: non ce l'avrei mai fatta

Nick Harris parla della memorabile doppietta vissuta tra Assen e Spa dopo i primi tre appuntamenti consecutivi del 2023

Mai prima avevo dovuto consultare l’agenda. L'ultimo sabato di giugno fu ad Assen, otto giorni dopo eravamo a Spa. Il giovedì sera ad Assen presero il via dieci giorni di caos totale e alcune gare emozionanti. Gare di automobilismo, scadenze, spostamenti notturni in traghetto, voli in aerei di anni passati, patatine ricoperte di maionese, tanta birra ghiacciata e parcheggi programmati; tutto questo per avere la certezza di essere presenti e vivere dal vivo due appuntamenti consecutivi su due storici circuiti europei che sono finiti in testi ed immagini sulle pagine delle nostre riviste.

Il divertimento iniziò di notte su un traghetto tra Inghilterra e Olanda. Mi ricordo quando Wayne Gardner dovette recarsi al centro medico ad Assen con uno strappo al braccio. Disse al medico che si trattava di sindrome compartimentale ma la causa era da ricercarsi in una gara di braccio di ferro andata in scena di notte in mezzo allo Stretto della Manica. Giovedì sera ad Assen il clima si fece ancora più caldo. Dopo un intenso pomeriggio dedicato alle prove delle sei classi, scesero in pista per il TT di Olanda il Campionato del Mondo di Formula Uno e Formula Due. Campionati che erano dominati da piloti britannici e soprattutto irlandesi, come ad esempio Joey Dunlop e Brian Reid. Dopo la cerimonia di premiazione era il momento dei festeggiamenti che solitamente iniziavano ad Assen e spesso finivano a Groningen con i ragazzi in sidecar che si univano alla festa.

 

Le gare ad Assen si disputavano sempre di sabato, un ritorno alle origini quando non si voleva condizionare la presenza delle persone del posto alle celebrazioni religiose. Parcheggiare nelle prime ore della mattina di gara era parte fondamentale del programma. Dopo la fine della gara dovevi uscire da Assen con una borsa piena di filmati e fotocopie con i risultati delle gare delle classi 50 cc, 125 cc, 250 cc, 350 cc, 500cc e sidecar sulla via che portava prima a Hook of Holland per poi imbarcarsi sul traghetto che di notte ci avrebbe riportato in Inghilterra. Quel viaggio di oltre 250 chilometri era il nostro vero Gran Premio e il tempo era poco. I FIM Stewards sarebbero stati molto impegnati. Una volta tornati in Inghilterra la domenica mattina si trattava di tornare in ufficio, scrivere 2000 battute di testo, copiare i risultati, sviluppare le pellicole e poi dormire.

Due giorni dopo eravamo pronti per ripetere lo stesso percorso per dirigerci sullo storico circuito di Spa Francorchamps, situato in mezzo ai boschi delle Ardenne, in Belgio. Una volta prendemmo un volo su un antico Viscount utilizzato da un certo Richard Branson per dar vita a una nuova compagnia. Tanto divertimento e giochi. Una gara di domenica era sinonimo di scadenze ancora più stringenti. Dovevamo partire ancora prima per prendere il volo di ritorno. Mi ricordo di una borsa piena di filmati lanciata sopra la pista nel corso della gara di sidecar dall’interno della chicane La Source in modo da evitare il traffico.

Assen e Spa, le due gare consecutive più memorabili della stagione. Sarebbero d’accordo anche tutti coloro che furono sufficientemente fortunati, anche se forse al tempo non avrei usato queste parole, nel salire a bordo di quel traghetto notturno tra Finlandia e Svezia dopo i loro rispettivi Gran Premi. Si trattava del conforto nel lasciare Imatra o della preoccupazione di lasciare Anderstorp con la prospettiva di correre su quelle linee ferroviarie di Imatra? Oppure perché non si era mai fatto buio mentre quel traghetto si snodava tra centinaia di piccole isole? Forse una combinazione di entrambe le cose ma le bionde scandinave amanti delle feste, della musica ad alto volume e della birra hanno certamente fatto la loro parte.

 

I piloti, i team e i media sono reduci da tre gare consecutive in 15 giorni.  All'epoca non credo che il mio cervello, il mio corpo o il mio fegato avrebbero potuto sopportare lo sforzo. Godetevi la pausa estiva che vi siete meritati.

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